DeeDeeRubberRoom - Manuel Cossu
Come ha scritto il critico Antonello Tolve in un testo dedicato alla mostra, “tutto il lavoro di Manuel Cossu sembra concentrarsi lungo un livello di pensiero che intreccia il mondo della letteratura a quello della storia, della geografia, della musica e dell’estetica punk rock, del fumetto (Alan Ford, Topolino), del denso umore di cronaca rosa o nera che riempie il rotocalco per riempire e meglio addomesticare lo sguardo popolare... Sia quando dipinge servendosi degli strumenti baconiani, sia quando disegna – il tratto è nervoso, anancastico, diventa anche scrittura piena di rumori accesi e brusii umbratili – Cossu mette in campo spericolati rimbalzi temporali e spaziali, accavallamenti di senso e significato che trasformano ogni principio dissonante in erotica irriverenza nei confronti del sistema, in ossessione (attenzione) tesa a ripercorrere le mille strade di martiri sociali, di antieroi anacoluti che cavalcano l’onda del mondo per esserne inevitabilmente inghiottiti.” Questa operazione, spiazzante e insieme struggente, Cossu la mette in pratica all’Atelier nella sua forma più visionaria contundente.